"Merda d’artista" di Piero Manzoni. Letture psicoanalitiche ed effetti collaterali

Pasquale Fameli

doi:10.6092/issn.2038-6184/8138

"Merda d’artista" di Piero Manzoni. Letture psicoanalitiche ed effetti collaterali

Autori

Pasquale Fameli Università di Bologna
Dottore di ricerca in Arti visive, performative, mediali presso l’Università di Bologna. Negli ultimi anni ha pubblicato vari saggi in riviste scientifiche e cataloghi di mostre, ha steso monografie su artisti italiani e ha curato mostre per gallerie private e musei. I suoi interessi di studio vertono prevalentemente sulle ricerche extra-pittoriche e verbo-visive del secondo Novecento e sui rapporti tra arte e nuovi media.

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/8138

Parole chiave:

Piero Manzoni, "Merda d’artista", Jung, esistenzialismo, psicoanalisi.

Abstract

L’articolo prende in esame la riflessione critica sorta intorno alla Merda d’artista (1961) di Piero Manzoni, mettendo in luce la problematicità delle letture di carattere psicoanalitico compiute da Nancy Spector, Jean-Pierre Criqui, Gerard Silk e altri in relazione alle teorie freudiane. Sulla base degli interessi filosofici dell’artista e delle sue dichiarazioni teoriche, si propone una rilettura della famosa opera manzoniana nell’ottica di un'adesione alle dinamiche sociali ed esperienziali che caratterizzerà gran parte delle ricerche concettuali di fine anni Sessanta.

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Pubblicato

2018-06-07

Come citare

Fameli, P. (2018). "Merda d’artista" di Piero Manzoni. Letture psicoanalitiche ed effetti collaterali. PsicoArt – Rivista Di Arte E Psicologia, 8(8). https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/8138