Lo sguardo disperso. Vedere l’opera nell’epoca dei musei smemorati

Autori

  • Micla Petrelli Accademia di Belle Arti - Urbino

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/7282

Parole chiave:

museo contemporaneo, memoria collettiva, esperienza estetica, distrazione, loci memoriae

Abstract

Questo saggio è una riflessione sul funzionamento del museo contemporaneo e, in particolare, sulle dinamiche percettive che l’installazione, l’opera interattiva o multimediale instaurano con il fruitore, in relazione allo spazio che li contiene. La scomparsa dello sguardo concentrato, a favore di una visione dispersiva, atmosferica e avvolgente fa sì che all’interno del museo oggi si consumi un’esperienza emozionale, fatto non più solo peculiare dei memoriali. Il museo progetta un’esperienza visiva e corporea delle opere più fluida, più che “distratta”, potremmo dire in stato di distrazione, che invita alla circolazione e all’esplorazione. Un microcosmo che scoraggia l’orientamento lineare e il senso della lontananza, che è incline a presentificare la relazione con lo spazio e con il tempo. Il presente del sentire individuale è oggi la dimensione privilegiata di esistenza di quelli che una volta nascevano come luoghi in cui preservare la memoria collettiva. Una sorta di percezione senza memoria promana dagli spazi del museo contemporaneo.

Downloads

Pubblicato

2017-10-12

Come citare

Petrelli, M. (2017). Lo sguardo disperso. Vedere l’opera nell’epoca dei musei smemorati. PsicoArt – Rivista Di Arte E Psicologia, 7(7). https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/7282

Fascicolo

Sezione

Articoli