La natura finzionale dell’immagine nel confronto con le neuroscienze

Autori

  • Chiara Cappelletto Università di Milano

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/2133

Abstract

Dal punto di vista dell’estetica empirica e basandosi sugli attuali esperimenti neuroscientifici, il senso della vista viene sempre più considerato come profondamente legato al tatto, alle sinestesie e ai neuroni specchio. Approfondirò queste conoscenze scientifiche basandomi sugli studi di neuroestetica e sosterrò che una discussione attenta delle qualità estesiologiche dell’immagine necessita di sviluppare una sua nuova definizione e una nuova concezione di fruizione spettatoriale. L’immagine non chiede semplicemente di essere vista da un occhio astratto. Domanda piuttosto di essere sentita da uno spettatore vivente. Descriverò quindi quanto sia attivo il coinvolgimento dello spettatore che guarda un’immagine, a tal punto che possiamo parlare di “immagine incorporata”. Proporrò una definizione di immagine secondo la quale essa è una forma dinamica, una dimensione energetica della visione, per concludere che ogni immagine, anche quella fissa, è un’immagine performativa.

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Come citare

Cappelletto, C. (2010). La natura finzionale dell’immagine nel confronto con le neuroscienze. PsicoArt – Rivista Di Arte E Psicologia, 1(1). https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/2133

Fascicolo

Sezione

Articoli