Confrontarsi con gli spazi vuoti: "Il giro di vite" di Henry James tra interpretazione ed esperienza
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/4667Parole chiave:
Henry James, Il Giro di vite, Cinema, Perturbante, Jack ClaytonAbstract
Il giro di vite di Henry James ha generato per oltre un secolo i più svariati dibattiti interpretativi. Cosa si cela tra le pieghe del racconto? E che tipo di presa ha sul lettore? Come una nebulosa priva di confini, capace di ricevere e riflettere la luce di altre stelle, il testo risulterebbe permeato da un vide fascinant, da una materia caotica e perturbante, forse la stessa di cui si nutrono i sogni. Luogo motivato dall'assenza e dall'incertezza che si è ulteriormente dispiegato nel tempo attraverso il contributo di lettori e critici, fino a trovare un'ulteriore preziosa eco nell'opera cinematografica Suspense (The Innocents, 1961) del regista Jack Clayton.
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