Questione di chimica. Primo Levi, Freud e la riparazione temporanea
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/3683Parole chiave:
Primo Levi, chimica, scrittura, esperienza, doloreAbstract
Attraverso un'analogia di Primo Levi tra il lavoro dello scrittore e quello del chimico, suo primo e «unico» mestiere, ed un'analogia di Freud tra il lavoro del chimico e quello dello psicoanalista, il testo mostra alcuni aspetti del potenziale terapeutico della scrittura. Levi ha indicato alcuni suoi libri quali sostituti «del divano di Freud»: lo scrittore può infatti rielaborare la materia di partenza, l'esperienza, in un nuovo e più benefico equilibrio, così come il chimico può portare a nuova sintesi un composto o lo psicoanalista ricreare l'assetto psichico del paziente; ma in tutti e tre i casi i singoli elementi risultano difficili da gestire, imprevedibili, e i risultati difficili da prevedere.
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