Alcuni suggerimenti omeopatici contro lo stress del traduttore di poesia
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/3450Parole chiave:
Traduzioni, Poesia, Passioni del traduttore, ddomesticamento traduttivo, CompensazioniAbstract
Il traduttore di poesia si trova spesso di fronte a testi difficili, quasi impossibili da tradurre. Il senso di inadeguatezza che il traduttore avveduto, modesto e sensibile prova (o dovrebbe provare) di fronte ai testi poetici, lo spinge a constatare il limite delle proprie capacità “poetiche” di fronte alla compattezza e alla forza del testo originale, oltre che alle oggettive e a volte incolmabili differenze fra le lingue e le culture coinvolte nel processo di traduzione. Da qui l’insorgere di uno stato di sconforto, di abbattimento, di malinconica impotenza. Nell’intervento si tenta, fra digressioni, incursioni sul tema e terapie traduttive omeopatiche, di dare alcuni consigli ai traduttori di poesia, movendo da alcune considerazioni sulla versione in italiano di due testi di autori americani: e.e. cummings e Billy Collins. Il primo presenta particolari difficoltà traduttive per le scelte lessicali ambigue e per la composizione grafica del testo, il secondo per la specificità e la pregnanza culturale delle immagini e dei tropi. Billy Collins poi, in un gioco di specchi, si presta a ritradurre “culturalmente” in inglese, la versione italiana.
Downloads
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2013 Franco Nasi
I diritti d'autore e di pubblicazione di tutti i testi pubblicati dalla rivista appartengono ai rispettivi autori senza alcuna restrizione.
La rivista è rilasciata sotto una licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 International (licenza completa).
Vedere anche la nostra Open Access Policy.