TY - JOUR AU - Teroni, Sandra PY - 2015/01/01 Y2 - 2024/03/29 TI - Le “idee italiane” di Stendhal sul piacere nell’arte JF - PsicoArt – Rivista di arte e psicologia JA - PsicoArt VL - 5 IS - 5 SE - Articoli DO - 10.6092/issn.2038-6184/4663 UR - https://psicoart.unibo.it/article/view/4663 SP - AB - Pubblicato nel 1840 da G.-P.Vieusseux sotto il nome d’autore di Abraham Constantin, pittorecopista su porcellana, Idéesitaliennessurquelquestableauxcélèbresdeve talmente alla penna di Stendhal da essere stato incluso nelle edizioni delle sue Opere complete. Da una modesta raccolta di schede attorno ai quadri da lui copiati (12 ff.) che Constantin sottopone all’amico  si giunge - attraverso una costruzione ‘a mosaico’ con aggiunte e spostamenti realizzati nel corso di numerose  revisioni e di letture incrociate - a una sorta di guida alla pittura italiana (358 pp.). Ma perché Stendhal, a 57 anni quando è già un grande romanziere, dopo che all’Italia e alla sua pittura ha già dedicato la Storia della pittura in Italia, le due versioni di Roma, Napoli, Firenze e le Passeggiate romane, negli stessi anni in cui scrive Lucien Leuwen, le Cronache italiane e La Certosa di Parma, poi Lamiel, ha ideato e scritto gran parte di un libro lasciando che la paternità ne fosse attribuita a un amico? che cos’è che lo ha coinvolto? che cosa ha voluto aggiungere di nuovo a ciò che aveva già scritto sulle condizioni della fruizione artistica? e come concretamente ha funzionato questo innesto della propria scrittura su quella altrui? quali dinamiche si sono instaurate?A queste domande, una lunga ricerca condotta su oltre un migliaio di fogli manoscritti permette di fornire qualche risposta. Si evidenziano: il ruolo di un’amicizia alimentata da passioni condivise (l’Italia, la pittura italiana, Raffaello); l’occasione per realizzare un progetto da sempre accarezzato, coniugando l’esprit dell’amateurcon l’esperienza tecnica del copista; l’opportunità di tornare sulla questione della fruizione artistica da un’ottica diversa, perperseguire un’educazione del gusto attraverso un’educazione dell’occhio; e infine il piacere personale della scrittura e del dono. ER -