@article{Teroni_2019, title={Euforia e malinconia della modernità}, volume={9}, url={https://psicoart.unibo.it/article/view/9737}, DOI={10.6092/issn.2038-6184/9737}, abstractNote={Come punto di partenza si è scelta la data del 1856, anno della nascita di Freud e della pubblicazione de I fiori del male, seguito l’anno successivo da Madame Bovary. Baudelaire e Flaubert, come poi Rimbaud e Mallarmé, sono lucidamente coscienti della rottura che operano rispetto alla tradizione anche recente (romanticismo) e, nel proclamare la necessità di essere ‘moderni’, rivendicano la capacità di cambiare lo sguardo sulla realtà attraverso la trasfigurazione letteraria. Si apre lo spazio a inedite ricerche formali tese a dare forma – e quindi contenimento – a un vissuto di frammentazione. Queste poetiche improntate all’euforia si accompagnano infatti a una nuova tematizzazione delle problematiche della malinconia – smarrimento del soggetto, perdita dell’unità, naufragio del senso – che nel corso degli anni Trenta del Novecento saranno riformulate nei termini di Nausea e Assurdo (Céline, Lévinas, Sartre, Camus).}, number={9}, journal={PsicoArt – Rivista di arte e psicologia}, author={Teroni, Sandra}, year={2019}, month={gen.}, pages={1–16} }