Francis Bacon: la brutalità del reale. La Figura e l’Altro

Autori

  • Guido Mannucci

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/4221

Parole chiave:

Francis Bacon, Merleau-Ponty, Martin Heidegger, Corpo, Altro

Abstract

Trovarsi di fronte a un'opera di Francis Bacon è profondamente toccante. Si parla di estetica, di sensazione: flusso risonante che forte colpisce aggirando ogni possibile ricerca di significati. Francis Bacon raggira il figurativo puntando al figurale: sentire, non dire. La Bellezza, nelle sue opere, si dà nel pacifico connubio tra il positivo e il suo altro-di-sé; se il negativo non fosse, le tele del pittore irlandese non trasuderebbero brutale realtà. Nell'intervento si tenta di indagare la Figura baconiana e lo spettatore - l'Altro -  nel suo rapportarsi all'opera. La Figura verrà analizzata con un approccio prettamente fenomenologico con riferimenti che spaziano da Merleau-Ponty a Martin Heidegger; l'incontro-scontro tra lo spettatore e l'opera, invece, sarà esaminato prendendo spunto dalla tesi winnicottiana riguardante il rapporto di Bacon con gli specchi in età infantile. Nel tentativo di distanziarsi dall'approccio prevalentemente psicanalitico di Winnicott, si cercherà di approfondìre il rapporto spettatore-opera in un'ottica più "antropologica".

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Pubblicato

2014-03-01

Come citare

Mannucci, G. (2014). Francis Bacon: la brutalità del reale. La Figura e l’Altro. PsicoArt – Rivista Di Arte E Psicologia, 4(4). https://doi.org/10.6092/issn.2038-6184/4221

Fascicolo

Sezione

Note